MALTA e GOZO
St. Julian's

I LUOGHI VISITATI (prima parte)

 

St. Julian’s

Amata dai giovani veri e “finti giovani". Crogiolo di discoteche, la musica impazza fino alle 4 del mattino, così come i numerosi maschioni italiani in vacanza. "Tirati a lucido, voci tuonanti, muscoli in vista tra esalazioni di profumo, sguardi bollenti ed ormone alto"!

 

 

La Valletta

La Valletta

Vicoli, sali-scendi in cui si incanala il vento e balconi in legno… riconosciuta dall’Unesco patrimonio dell'umanità. Imperdibile è la Co-Cattedrale di San Giovanni che ospita le 2 tele del Caravaggio: "La decollazione di San Giovanni Battista" e "San Gerolomo" (di grande fascino e suggestione ma non scattate foto ai dipinti perché vi beccano!). Il pavimento della Cattedrale custodisce le tombe in marmo sulle quali sono incise la vita e le opere dei servitori dell'ordine dei Cavalieri di Malta. Bellissime! Dalla Porta della Città (City Gate) ci si incammina verso Republic Street, la via principale da cui si snodano piazze, vicoli, palazzi e cattedrali, fino ad arrivare al mare. Da vedere i giardini Baracca (Upper Barakka Gardens) da cui si gode il panorama del Porto Grande (ribattezzato dagli inglesi Grand Harbour) e Le Tre Città: Vittoriosa, Senglea e Cospicua.

 

 

 

Mdina

Mdina

Antica capitale di Malta, conosciuta come la “Città del Silenzio”. Città medievale intatta nella sua bellezza, visitandola si ha l’impressione di tornare indietro nel tempo, con le sue mura austere e i bastioni, è abitata da poche centinaia di persone. (Anche meno direi, soprattutto il giorno in cui l’ho visitata io, dicembre 2007, pioveva a dirotto come non accadeva da 40 anni a questa parte!) Per un tuffo veloce nella sua storia consiglio lo spettacolo “Mdina Experience”, un viaggio audio-visivo per rivivere le tragedie e trionfi del passato. Per una sosta: “Cafè Fontanella”, in una vietta dietro la cattedrale con uno sguardo al paesaggio circostante e una torta al cioccolato. Accanto a Mdina, considerato suo paese gemello, si trova Rabat.

 

Le tre città

Le tre città

Vittoriosa (o Birgu) - Cospicua (o Bormla) – Senglea (Isla o Invicta) si uniscono in un’unica città tanto che è difficile capire dove finisce l’una e dove inizia l’altra. Dalle darsene si gode un ottimo panorama su La Valletta e si ha la sensazione dell’importanza storica e marittima che ebbe l’isola nel passato. Questa zona fu la prima casa dei Cavalieri di San Giovanni e i palazzi, le chiese, i forti e i bastioni, sono più antichi di quelli di Valletta (si vede alla prima occhiata!).

 

 

Tarxien Temples

Tarxien Temples

I templi di Tarxien, risalenti al 3600-2500 a.C., sono costituiti da 4 strutture megalitiche e rappresentano il sito di templi più complesso a Malta. Ne capisco poco di siti archeologici, ma alcuni dettagli mi sono rimasti impressi:

* i resti di una colossale statua in pietra con vesti drappeggiate. Della statua (probabilmente alta 3 metri) rimane solo la parte inferiore i cui grossi fianchi fanno pensare alla dea della fertilità.

* un bassorilievo rappresentante due tori e una scrofa, simboli rispettivamente della forza e della fertilità.

 

 

 

Marsaxlokk

Marsaxlokk

Villaggio di pescatori, II° porto naturale dell'isola, qui si possono vedere le Luzzus, le tradizionali barche colorate con gli “occhi”. Suggestivo il mercatino locale allestito lungo il porticciolo con bancarelle in cui, agli ottimi prodotti enogastonomici ed ai famosi pizzi fatti a mano, si mescolano chincaglierie varie. Numerosi ristoranti offrono piatti di pesce fresco, non proprio ad un prezzo economico, ma ne vale la pena, per il gusto e per l’atmosfera che offre l’intero paese.

 

 

Mosta

Mosta

Al centro dell’isola, merita una visita per la Chiesa di Santa Maria conosciuta come “Mosta Dome”. Costruita nel 1860 sopra un’altra chiesa risalente al 1614, c’è chi sostiene che la sua cupola sia la 3° più grande al mondo, chi la 4°. Comunque sia è sicuramente di grande effetto. Mosta Dome deve la sua fama all’incidente che si verificò nella II° guerra mondiale, quando nel 1942 durante una funzione religiosa una bomba perforò la cupola, atterrò sul pavimento e rotolò fino alla parte opposta della chiesa senza esplodere! Ma il buco che si vede nella volta non c'entra niente, quello è opera dell'architetto maltese Giorgio Grognet che, ispirandosi al Pantheon di Roma, ha voluto progettare una delle cupole senza sostegno più grandi al mondo.